Il distacco dalle persone che ami e di cui ti fidi non fa parte delle possibilità che ti sei concesso nella vita. Hai paura dell’abbandono, lo temi dal primo “Ti voglio bene” o “Ti amo”, immaginando il vuoto nel caso in cui questo avvenga. Trovi conforto nelle parole degli altri, sentendoti a casa, certo di aver finalmente raggiunto il tuo equilibrio interiore. Poi una discussione, un fraintendimento e quel rifugio per te intoccabile va in frantumi, anche solo temporaneamente. Perché ti senti così? Fragile e indifeso quando fino al giorno precedente eri forte e sicuro di te? 

Cosa si intende per paura dell’abbandono?

Quello che stai provando è la mancanza di un punto di riferimento, per un evento improvviso che non ti saresti mai aspettato e che, proprio per questo, ti destabilizza.  

La paura dell’abbandono si può affrontare, guardandola da un punto di vista diverso, non meno importante. Nasce da una insicurezza personale, dal risveglio della mente che ricorda fatti del passato e si attiva nuovamente, ma anche dal non saper essere indipendenti, confondendo quelle che sono le tue esigenze e volontà con quelle della persona che hai accanto. 

Due vite che sembrano unirsi e di fatto che non vengono concepite una senza l’altra, dipendenti tra loro. Come se il tuo esistere precedente non ci fosse mai stato. La sindrome dell’abbandono si insinua nella tua quotidianità, anche quando le cose vanno bene, quando non c’è nessun motivo per preoccuparsi davvero.  

Le origini della sindrome

I motivi che ne sono alla base vanno dai trascorsi pregressi, già accennati in precedenza, alla perdita del lavoro, separazione o divorzio, traumi infantili fino al lutto.  

Eventi che non puoi controllare ma gestire, che si riflettono però nel tuo comportamento: senso di colpa, stress, insicurezza, inadeguatezza e paura dell’abbandono. Ansia, attacchi di panico, depressione sono alcune delle possibili conseguenze. 

Durante l’infanzia ognuno di noi ha bisogno di cura e attenzione, perché poi il distacco venga vissuto in completa serenità, con accettazione e non come trauma e paura invalidante. 

La paura dell'abbandono: cos'è e come superarla

Per quanto riguarda separazione e divorzio, la sofferenza che si prova in quel periodo, può manifestarsi nella relazione successiva. Come individuarla? 

Osservando il comportamento e l’eventuale ripetizione di uno schema in relazioni apparentemente molto diverse tra loro. Non solo col partner ma anche in amicizia, chi soffre della sindrome dell’abbandono, potrebbe persino lasciare per paura di essere lasciato. 

Un allontanamento che in apparenza non ha alcuna ragione d’esistere, ma che trova nel divorzio o separazione precedente, di cui si era per così dire “vittime”, il motivo scatenante. 

In alcuni casi si assiste a un atteggiamento inverso, che si traduce in una spiccata gelosia verso il partner e in una vera e propria dipendenza affettiva. Ci si sente incompleti, persi e in preda al panico.  

Come superare la paura dell’abbandono? 

Nella vita prima o poi tutti noi dobbiamo affrontare i cosiddetti “fantasmi del passato”, alla ricerca di un’armonia interiore che pare essersi perduta. So quanto possa essere complesso, ma il beneficio di individuare i traumi irrisolti del passato, è sicuramente maggiore del timore di riviverli. 

Per questo ti invito a intraprendere un percorso di introspezione, alla ricerca di quei comportamenti penalizzanti che ti condizionano nel quotidiano, per poi affrontarli grazie alla psicoterapia. 

Come superare la paura dell'abbandono: la psicoterapia con ipnosi

Alle tradizionali sedute psicoterapiche, di cui anche io mi occupo, potresti considerare l’ipnosi. Una tecnica efficace nella risoluzione della paura dell’abbandono. Individua e spezza gli schemi del passato, lasciandoti vivere senza condizionamenti e ritrovando così il tuo equilibrio psico-fisico. 

Si tratta di uno stato di profonda concentrazione e introspezione, che ti permette di esplorare il tuo inconscio, applicata anche in ambito ospedaliero. Migliora la nostra capacità di relazionarci e di gestire le emozioni, che non dovrebbero in alcun modo essere respinte, ma elaborate. 

Durante l’ipnosi le risorse interne di cui già disponiamo si attivano e il malessere viene superato, grazie alla rottura degli schemi a causa del disagio avvertito.  

Non ti sentirai affatto vulnerabile e non perderai il controllo, ma al contrario resterai vigile e potrai interrompere in qualsiasi istante lo stato di trance. Nessuna manipolazione o costrizione al compimento di gesti: la mente rimane lucida e in contatto con i rumori esterni. Quello che sentirai sarà solamente un contatto profondo con il tuo inconscio. 

Per ulteriori informazioni o prenotare una seduta di ipnosi, puoi inviare una mail a guandalini.michele@gmail.com