Tutti noi abbiamo il timore di essere valutati nella vita, magari in un momento particolare in cui fatichiamo ad accettare opinioni contrastanti la nostra essenza e in cui veniamo giudicati. Peccato che un simile desiderio di perfezione si scontri con la realtà 
dei fatti e soprattutto con la nostra natura di esseri umani: siamo meravigliosamente imperfetti, questa è la verità! Diverso è quando il timore diventa fobia, ansia, paura e ci si sente incapaci, ridicoli, non abbastanza bravi e chiudersi, restando a casa in solitudine, può risultare l’unica soluzione possibile. Ma come si supera la fobia sociale?

Cosa si intende per fobia sociale

Quello che facciamo nella nostra quotidianità può essere valutato, positivamente nel migliore dei casi (non che ci debba interessare così tanto), o negativamente. Da semplici attività come ad esempio il modo in cui mangiamo, a momenti più complessi, come un discorso tenuto di fronte ai colleghi di lavoro.

Ci sono milioni di situazioni che possono alterare il nostro stato emotivo e ammetterlo a sé stessi non è certo una vergogna, ma è il primo modo per affrontare la fobia sociale. Non sei inadeguato, debole o impacciato: le emozioni che provi non ti 
definiscono, non esprimono chi sei realmente.

Ricordati però che non vale la pena avere palpitazioni, ansia, tensioni muscolari, tremori, sudorazioni o un attacco di panico per un giudizio non richiesto, o che non è stato ancora espresso e solamente temuto.

La fobia sociale è un disturbo psicologico in cui il timore è di esporsi alla società per paura di essere mal giudicati. La persona che ne soffre si mostra decisamente più sensibile alle parole altrui, convinto di poter essere denigrato o valutato negativamente.

Il disturbo di ansia sociale e le sue manifestazione.

E questo pensiero si riflette inevitabilmente nel giudizio che riserva a sé stesso: un debole tra i forti, un incompetente tra le eccellenze. Evitare le situazioni che potrebbero causare questa sofferenza sembra così l’unico modo per star bene, ma in realtà l’isolamento non fa che acuire i sintomi della fobia sociale, sotterrando l’autostima.

I rapporti sociali si interrompono bruscamente, il mondo diventa improvvisamente cattivo e sentirsi incompresi è la nuova quotidianità. Se poi è un evento a cui si è obbligati a presenziare, ad esempio per lavoro o questioni familiari, si finisce per sviluppare quella che in gergo si chiama “ansia anticipatoria”.

Le conseguenze del disturbo d’ansia sociale e il superamento con l’ipnosi

Un fatto che se preso singolarmente non è allarmante, ma che se permanente risulta invalidante, non solo perché relazionarsi con gli altri è necessario, ma perché a venir meno sono il dialogo e il confronto costruttivo. Il comportamento protettivo che ne consegue rende le attività più meccaniche, ridotte in termini prestazionali.

Se ti riconosci in queste dinamiche non aver paura di chiedere aiuto, è il regalo più grande (e impegnativo, lo so) che stai facendo a te stesso per migliorarti. Avere un’immagine distorta della tua professionalità, distruggerti come persona e provare rabbia e disprezzo sono aspetti caratteristici della fobia sociale, ma possono essere superati con un approccio innovativo come quello dell’ipnosi regressiva in psicoterapia.

Ciò che senti non corrisponde a come sei davvero, ma è la fobia che ti porta a prestare attenzione solamente alla tua immagine e alle tue prestazioni, escludendo la persona che hai di fronte dal dialogo, dimenticando le sue parole, convinto che esprimeranno un giudizio.

So quanto possa essere difficile, ma disturbi come la fobia sociale non sono destinati a te per tutta la vita, si affrontano e si lasciano alle spalle, ma prima occorre che tu sia disposto a fare il primo passo, quello che comincia mostrando empatia verso te stesso.

Ed è così che le giornate trascorse a rimuginare, tra mille pensieri negativi e scenari catastrofici, o a trovare mille impegni pur di non vedere nessuno, saranno un lontano ricordo di un tempo in cui ti sei sentito fragile, ma non per questo in difetto.

I comportamenti protettivi che hai messo in atto per ripararti dal confronto e dall’ansia si evolveranno in un nuovo modo di relazionarti, sano e soprattutto consapevole e il dialogo ritroverà la sua autentica natura costruttiva.

Vale la pena concedersi una vita gratificante, non trovi?