Il comportamento di chi sviluppa un attaccamento morboso nei confronti del partner, arrivando a trascurarsi e a privilegiare esclusivamente i bisogni dell’altra/o. Un rapporto morboso, quello della dipendenza emotiva, che di fatto inficia il benessere della persona fino a offuscarne la parte razionale.  

Comunemente definite “relazioni tossiche”, sono destabilizzanti e chi ne soffre attua continui tentativi per diventare indispensabile. Il legame che si crea non può interrompersi, come se non esistesse nemmeno la mera possibilità che questo accada. In realtà la dipendenza affettiva riguarda tutte le sfere della vita, anche familiare (dai propri genitori) o lavorativa.  

Come riconoscere se si soffre di dipendenza affettiva? 

Le persone che soffrono di dipendenza affettiva tendono a essere profondamente insicure e a trovare nel partner/ familiare l’unica risposta plausibile al loro sentire. Quella paura dell’abbandono che si crea, viene inevitabilmente mitigata dall’immaginazione, con sfumature romantiche.

Solitudine e timore di non essere riconosciuti importanti, scavano solchi spesso sottovalutati. Lo fanno influenzando il comportamento e ogni relazione futura. Un trauma che non dovrebbe essere trascurato, per uno schema che si insinua pericolosamente, laddove abitano le fragilità.

Le tipologie di dipendenza emotiva 

Dalla dipendenza in forma grave, caratterizzata da tratti ossessivi, e dall’incapacità al distacco (dipendenza affettiva ossessiva), alla co-dipendenza in cui entrambi dipendono morbosamente uno dall’altro, fino alla dipendenza affettiva ambivalente, che si crea quando il partner ha un disturbo evitante, ovvero necessita di amore ma senza che sia coinvolta la sfera intima.  

Il legame di cui è alla ricerca non è necessariamente amore vero, spesso instaura legami con persone che non corrispondono i suoi sentimenti. In ultimo c’è la dipendenza dalla relazione, ove la paura di restare soli è talmente forte da non riuscire a distaccarsi, pur non essendo davvero innamorati del partner.

La dipendenza affettiva può anche attivarsi nei confronti dei propri figli, portando al vivere una vita che non ha altro scopo se non quello di accudirli. Un piacere quando si è piccoli, ma che in età adulta diventa opprimente e ne compromette il rapporto, con conseguente allontanamento.

Come si comporta un dipendente affettivo? 

Il bisogno di cure e quel desiderio di attenzione fin troppo evidente, dà il via a comportamenti disfunzionali, sui quali sarebbe meglio intervenire. Dall’annullamento della libertà personale, alla forzatura che si sviluppa quando si rimane intrappolati in una relazione. Una catena che stringe e al tempo stesso toglie ogni libertà quotidiana, per un amore che non è libero.

Cosa si intende per dipendenza affettiva? E come ritrovare il benessere?



I ricordi, infatti, hanno necessità di essere liberati, per capire la causa del dolore che ha innescato la dipendenza. La terapia in questi casi è fondamentale.

Come aiutare chi soffre di dipendenza emotiva?

Sono stato contattato tempo fa da un signore che aveva sviluppato, nei confronti della compagna, una dipendenza emotiva notevole e tendeva a fare le cose solo per compiacere le richieste di lei, senza mai obiettare o opporsi.

Aveva, così dato il via ad un comportamento di estrema dipendenza, con il risultato che la compagna, sebbene all’inizio si sentisse gratificata, in seguito iniziò a pensare di avere un bambino disponibile e fedele al proprio fianco, ma non un compagno.

La conseguenza? Perdita di creatività e autonomia.

Come aiutare e allontanare chi soffre di dipendenza affettiva?

Si era seduto sulla relazione e non era invece di nutrimento alla loro crescita. Il rapporto, pertanto, era diventato estremamente noioso e stava per spezzarsi, perché divenuto povero di stimoli e di iniziativa.
Proprio per questo, abbiamo intrapreso un breve percorso insieme.

Durante la prima seduta, con una esercitazione specifica, si è visto che a livello inconscio era la figura materna che, estremamente esigente, dirigeva la relazione.

Nel profondo, infatti, l’uomo aveva visto che rispondeva alla compagna come se fosse sua madre a dargli gli input comportamentali. Ecco perché era molto obbediente e mai critico.

Rompere la catena che vedeva la relazione lui>madre>compagna non è stato facile, ma necessario per ripristinare il rapporto. Alcuni schemi nella relazione erano saldi, ma la compagna si era sentita spiazzata da un cambiamento così repentino.

Grazie alla psicoterapia con ipnosi, il rapporto è cresciuto con benefici per entrambi e per la coppia.